The vaccine of knowledge – part 2

In recent months, there’s been a great desire on the part of young people to reclaim the present from the pandemic, in order to build their future, and this wish has turned into a concrete commitment for some of them thanks to the National Civil Service. Young adults, only slightly older than the pupils involved in the educational CHANGE project, have committed to promoting the culture of dialogue and encounters in schools.

 

Volunteers, alongside refugees, have found themselves sharing an unexpected and ever-evolving situation with students.

 

Dario National Civil Service volunteer

 

My experience of the National Civil Service as a volunteer for Centro Astalli’s involvement in CHANGE has allowed me to deepen my knowledge of sociopolitical issues through an initial training and, later, physical encounters with other cultures. Throughout the year, we’ve had the opportunity to act as mediators for CHANGE encounters in many Roman schools. The students meet refugees who, by sharing their stories with the children and teenagers, further the causes of integration and the elimination of social and cultural barriers.

 

Italian version

Il vaccino della conoscenza – Seconda parte

 

 

In questi mesi, il grande desiderio dei giovani di riappropriarsi del presente per costruire il futuro si è trasformato per alcuni in un impegno concreto grazie al Servizio Civile. Giovani poco più grandi degli studenti coinvolti nel progetto didattico CHANGE si sono impegnati a promuovere nelle scuole la cultura del dialogo e dell’incontro. I volontari, insieme ai rifugiati si sono ritro-vati a condividere con gli studenti delle scuole una situazione inaspettata e in costante divenire. La lontananza fisica si è fatta prossimità e ha favorito uno scambio reale fatto di reciproca conoscenza e ascolto.

 

Dario – volontario in Servizio Civile

 

L’esperienza del Servizio Civile Nazionale come volontario del Centro Astalli nel progetto CHANGE mi ha permesso di approfondire diverse tematiche sociali e politiche, dapprima attraverso una formazione ma soprattutto grazie all’incontro e alla conoscenza dei rifugiati e con altre culture. Durante quest’anno abbiamo avuto la possibilità di fare da facilitatori durante gli incontri del progetto CHANGE che si è svolto in molte scuole di Roma. Protagonisti degli incontro sono i rifugiati: il racconto delle loro storie di vita e l’ascolto da parte dei bambini e degli adolescenti, è in gradi di favorire da un alto l’integrazione e dall’altro l’eliminazione delle barriere sociali e culturali.