The vaccine of knowledge – part 1

Distance learning has truly put younger generations to the test. They’ve found themselves living through the pandemic totally disoriented, deprived of social contact and of a daily life of study and shared learning in the classroom. These are essential experiences in a time of growth, where school is an irreplaceable point of reference for teenagers and a path towards their future.

Centro Astalli’s didactic project, Finestre – Stories of Refugees, which collaborates with CHANGE, has adapted to distance learning; together with refugees, we’ve found ourselves reflecting on opportunities and challenges in this new way, in which encounters and exchanges of knowledge have become virtual.

 

Mariangela – National Civil Service volunteer

 

In a context in which immigration is a structural phenomenon, it’s increasingly necessary to enhance the richness of encounters, between both people and cultures. Being aware of this made me feel the need to experience how far empathy and solidarity can push our prejudice, and I do so through volunteering. During the lockdown, throughout encounters, we were able to transform limitations into opportunities. Distance learning has allowed us to step over the limits of the classroom and directly into people’s homes, to explore new types of dialogue with the students. During these experiences, I have always tried to recover precious fragments of that unique human connection, which in normal circumstances makes up the heart of intercultural exchange, and to build a virtual palace to host us as a community, where we can listen to and care for each other.

 

Italian version

Il vaccino della conoscenza – Prima parte

 

La didattica a distanza ha messo a dura prova le nuove generazioni. I giovani si sono ritrovati a vivere la pandemia con grande disorientamento, privati delle loro relazioni sociali e di una quotidianità fatta di studio e apprendimento condiviso in classe. Elementi essenziali in un momento di crescita, in cui la scuola è per gli adolescenti un punto di riferimento insostituibile, bussola con cui trovare la strada che porta a costruire il proprio futuro.

 

Anche il progetto didattico del Centro Astalli, Finestre-Storie di rifugiati, parte del programma europeo CHANGE, si è adattato alla Didattica a distanza; insieme ai rifugiati ci siamo ritrovati a riflettere sulle opportunità e sulle sfide di questa nuova modalità, in cui l’incontro e la reciproca conoscenza da reali sono diventati virtuali.

 

Mariangela – volontaria in Servizio Civile

 

In un contesto in cui l’immigrazione rappresenta un fenomeno strutturale, si rende sempre più necessario valorizzare la ricchezza dell’incontro, prima di tutto tra persone e poi tra culture. Tale consapevolezza, ha reso in me vivo il bisogno di sperimentare, anche attraverso l’esperienza del volontariato, quanto le nostre capacità umane di empatia e di solidarietà siano in grado di mettere in crisi i nostri pregiudizi. Durante il lockdown, incontro dopo incontro, è stato possibile trasformare, quello che è senza dubbio un limite, in opportunità. La Dad ci ha permesso di superare lo spazio della classe, arrivare direttamente nelle case di ognuno, e di esplorare nuove modalità di dialogare con gli studenti. In questa esperienza, ho sempre cercato di recuperare preziosi frammenti di quella relazione umana che in una dimensione normale costituisce il cuore del dialogo interculturale e di ricostruire un luogo virtuale che esiste nel nostro essere comunità, nel nostro ascoltarci e ritrovarci.